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….Il gioco .


Da qualche giorno  li vedeva arrivare alla stessa ora, una coppia che , dall’altra parte della strada, prendeva appunti dal muro degli annunci di lavoro, esattamente di fronte al tavolino del bar dove lui, Marco,  era a bere  il caffè e a sfogliare il giornale.

Erano carini, giovani e, a quanto pare, in cerca di lavoro.

Entrambi con  un aspetto gradevole.

Lui più anonimo di lei che ,invece,  aveva un fisico che si faceva notare, anche se i vestiti che indossava non le rendevano giustizia.

 La donna si guardava intorno curiosa e timida nello stesso tempo. Un modo di fare che Marco già da tempo aveva imparato a conoscere.



Nella sua mente prese forma un’idea.



Il giorno successivo si mise dall’altra parte della strada, anche lui a quella bacheca degli annunci e attese . Li vide arrivare,  come ogni giorno, tenendosi per mano.

Un foglio di carta. Una penna. I bisbigli tipo “Leggi questo..sembra interessante” “Sì prendo il numero di telefono”.

Marco si avvicinò e, guardando  gli annunci, disse  rivolgendosi  ai due:” Tante proposte ma mai nulla di concreto eh?..” L’uomo rispose “Già..è un periodaccio per trovare lavoro”. Marco guardò le gambe di lei inguainate dai jeans  e poi rivolgendo lo sguardo a lui disse “Fossi in voi proverei nel mondo dei provini ..delle comparse … lì cercano sempre qualche faccia interessante e voi siete di bell’aspetto”

La donna guardò Marco incuriosita e disse “Non ci avevamo pensato ma … dove troviamo annunci  o posti dove poterci proporre? Andiamo a Mediaset? Ci fanno entrare?”

Marco sorrise “Calma ,calma, non è così facile anche se potete sempre provarci..fatemi pensare, io conosco qualcuno, ma devo sentire se ci sono possibilità” Lui intervenne “ E… sarebbe così gentile da proporci ai suoi contatti?”.

“Facciamo così. Io stasera faccio qualche telefonata, poi,  domani ci incontriamo di nuovo qui e vedremo se ci sono sviluppi”. “Grazie  è davvero gentile” fece lei . “Ma figuratevi se c’è possibilità … perché no?...ah io sono Marco”

“Piacere io sono Luca e lei è Anna”. Si strinsero la mano e Marco percorse con gli occhi il corpo di Anna  che arrossì alla sua occhiata.

Anna – che si guarda questo?..cazzo sembra che mi spogli con gli occhi … eppure mi piace come mi  sta osservando.. quegli occhi sono magnetici … mi piace e mi spaventa …

Marco – gran femmina … e guarda come arrossisce … i suoi capezzoli non mentono …  calma  Marco calma tutto a tempo debito.

Luca -  cazzo che fortuna … speriamo di aver trovato un valido aiuto …. mi sa che Anna lo ha colpito con le sue forme da come se la sta guardando …

“Devo andare ora” Fece Marco rivolto alla coppia “ ho un impegno … ci vediamo qui domani allora?”

“Certo” rispose Luca  “A domani e ancora grazie!”

Marco si allontanò e Luca disse ad Anna “ Cazzo che fortuna..speriamo ne esca qualcosa di buono” lei rispose “Speriamo … ma a me Marco non piace..ho una strana sensazione” “Che intendi Anna?”. “Ma niente, non mi piace come persona ”.
 …… “Che intendi Anna?”. “Ma niente, non mi piace come persona ”.

“A volte non ti capisco … troviamo una persona gentile e tu?...Non mi piace … ” sbottò Luca.
“Ma tu non hai visto come mi ha guardata … ecco!” fece Anna un po’ piccata. “ E come ti avrà guardata? Sei bella per forza ti guarda e poi, che c’è di male, ti guardano anche quando passi per strada … non ti piacciono tutti allora?”

In effetti Anna era una bella donna , non altissima, 1,70 , ma, quando indossava i tacchi che la slanciavano e regalavano al suo culetto un’impertinente effetto sporgente, o quando indossava gonne che mettevano in mostra le sue gambe, oppure un corpetto aderente che le metteva in evidenza la sua terza di seno, era davvero da girarsi a guardarla.
Le corse nel parco e lunghe passeggiate contribuivano a rendere il suo fisico tonico e asciutto.

Si incamminarono così verso casa discutendo su sensazioni, aspettative e opportunità. Alla fine ,il bisogno di lavorare era tale che decisero di comune accordo, e nonostante le perplessità di Anna, almeno di andare a sentire le eventuali proposte di Marco.
Anna avrebbe sopportato le occhiate se potevano regalare ad entrambi o, ad uno dei due, la possibilità di guadagnare qualcosa.
Pensieri di Anna – cazzo mi spogliava con gli occhi quel Marco, possibile che Luca non capisca. Mi urta quando mi guardano così, anche se non capisco perché poi mi trovo in imbarazzo e arrossisco.
Certo che aveva una bella mano calda e liscia però..adoro la pelle liscia delle mani in un uomo. Vedremo domani che proporrà.
Speriamo ci sia qualche possibilità di lavoro.

Pensieri di Luca – sempre tutte ste fisse Anna, possibile le dia sempre fastidio tutto?. Meno male che sto Marco si è proposto di aiutarci che altrimenti di che facciamo? Speriamo, piuttosto, che ci siano delle possibilità e se le sbircia le gambe che sarà mai?
Pensieri di Marco – le cose stanno andando proprio come prevedevo, il mio istinto , anche stavolta ,non si è sbagliato . Vedremo come si sviluppa la cosa. Ho già in mente un paio di proposte che … ok domani vedremo che succederà.
Con pensieri diversi in mente trascorse il resto della giornata per tutti.
Marco a elaborare i suoi piani (chissà che avrà in mente poi).
Luca a telefonare per appuntamenti di lavoro (puntualmente disillusi).
Anna a riordinare la casa per tenere occupate le mani e la mente.

Alla sera la coppia si recò da amici a cenare, trascorsero così ore piacevoli in compagnia fino a che venne l’ora di rientrare a casa.
Luca già in ascensore si strusciava ad Anna facendogli capire inequivocabilmente la sua voglia. Anna rispondeva alle sue carezze anche se, in cuor suo, già sapeva come sarebbe andata a finire.
Luca infatti era sempre talmente voglioso e impaziente che i suoi approcci evolvevano sempre in leccatine fugaci , quasi a dare un contentino ad Anna a cui piacevano i preliminari, ed una penetrazione che lasciava soddisfatto lui ma inappagata lei perché , se pur intensa, sempre troppo breve.
Qualche variazione sul tema, qualche gioco con corde e bende che ad Anna erano piaciuti moltissimo ma … alla fine tutto finiva troppo velocemente per lei.
Anche quella sera l’approccio di Luca fu esuberante e coinvolgente… cominciò con una serie di baci e carezze sul corpo caldo di Anna e nel momento in cui lei si stava gustando l’approccio Luca si stacco velocemente per spogliarla e spogliarsi….Scoprì le sinuose forme di lei con voglia crescente ..baci…mani… lingua…er poi tuffarsi sul suo sesso e lambirlo con la sua lingua..
“Sembra che tu stia facendo il gran premio Luca… “ Ma come sempre lui nemmeno l’ascoltava…la poca esperienza con gli uomini sommata alla sua indole poco ribelle fece il resto. Anna si ritrovò così con lui che si affannava tra le sue gambe.
Chiuse gli occhi e alla sua mente si presentarono immediatamente gli occhi di Marco…freddi e indagatori, sicuri e impertinenti…cercò di scacciare l’immagine dalla sua testa. Nel frattempo Luca era già al fatidico “ Ti è piaciuto?”…

Anna - possibile che non riesca a provare niente di più di qualche brivido? …. avrò qualche problema fisico?... ma il sesso è davvero così noioso?...

Luca al suo fianco, dopo aver fatto i suoi comodi si era appisolato. Anna chiuse le palpebre e fi nuovo quegli occhi si ripresentarono a lei…. Le mani di Anna scivolarono tra le sue cosce… sfiorò con le dita il suo sesso fino a sentire un brivido. Un caldo languore la colse mentre la sua mente le mandava immagini di occhi…di mani… di carezze… di cose proibite e solo immaginate. L’orgasmo la colse travolgendola mentre nella sua testa una voce diceva “Godi puttanella!!”..

Ansimante si accostò a Luca e o abbracciò, lui dormiva soddisfatto, lei era pensierosa e con ancora voglie da soddisfare .
Al mattino dopo una veloce colazione si incamminarono per andare ad incontrare Marco.


..... Al mattino dopo una veloce colazione si incamminarono per andare ad incontrare Marco.........


Camminavano sul marciapiede e lo videro seduto al tavolino del bar, di fronte al muro dove c’erano gli annunci.
Marco fece loro un cenno di avvicinarsi e così Anna e Luca si sedettero con lui.
Anna notò lo sguardo di Marco che le percorreva il corpo e, forse complice la sensazione di non soddisfazione del rapporto avuto con Luca, quello sguardo che la apprezzava, al contrario della prima volta, le fece piacere.
Dopo un breve scambio di convenevoli Marco disse “Ascoltate, ho fatto delle telefonate e chiesto a quelli che conosco per un lavoro che si addica a voi..” “Eh..?” fece Luca . “Eh … è un momento complicato anche in quel settore ma..” “Ma …?”lo incalzò Anna . “Ma, una persona che conosco sta facendo un casting per una parte femminile e forse anche maschile”.
Sorridente Luca disse “ Bene allora possiamo andare a sentire ..!” “Non è così facile..non basta entrare, presentarsi e tutto è fatto eh!” Anna e Luca si guardarono e lei disse “ E che bisogna fare?” “Ci sono degli elementi che la persona che conosco tiene in considerazione prima di fare qualsiasi casting.. tipo avete un book fotografico?...abiti adeguati? … precedenti lavori come modelli ?”
Di nuovo lo sguardo un pò spaesato tra i due..”Ma ..a dire il vero non abbiamo nessun book … per i vestiti forse qualcosa abbiamo, modelli? No mai fatto nemmeno un provino”.
Marco li guardò come se stesse pensandoci “Ascoltate io sono un fotografo e potrei provvedere per il book..mentre per i vestiti una mia collaboratrice potrebbe visionare quello che avete e almeno consigliarvi … sempre che a voi stia bene eh..”
Anna intervenne “ Ma noi non abbiamo la possibilità di spendere soldi … se poi consideri che potrebbero non servire a nulla … non possiamo davvero Marco”
Di nuovo lo sguardo pensieroso “ Non ho parlato di compensi…ci si potrebbe sempre accordare…mi potreste dare i soldi quando comincerete a lavorare e poi…siccome mi siete simpatici non vi farei prezzi esagerati…solo le spese che sostengo …”
“Ma quanto costa un book?” domandò Luca
“Dipende da un sacco di cose ,tutte cose tecniche e vi annoierei a spiegarvele … insomma dipende ma,se stiamo nel mio studio, se non ritocco nulla penso che costi davvero poco considerato il prezzo delle sole spese vive “
“Ne ho qui con me alcuni da farvi vedere…tenete!” Si chinò ed estrasse da una valigetta diversi book in vari formati e li diede ai due da sfogliare.
Primi piani bellissimi, occhi ammiccanti, pose sensuali e muscoli guizzanti… questo quello che si presentò agli occhi di Anna e Luca che guardavo le immagini affascinati.
I complimenti a Marco si sprecavano e la coppia si mostrò entusiasta del lavoro del fotografo.
“Grazie ,grazie ma i più belli sono allo studio, non posso portarmi appresso tutto.. eheheh..” Poi rivolgendosi a Luca “Ne ha anche un paio quello studio fotografico all’angolo, siccome poi devo andare a ritirarli, saresti così gentile da farlo tu Luca? Mi eviti una strada e potete farvi un’idea più ampia..”
“Va bene …vado e torno .. resta pure qui Anna così continui a guardare le foto…” Lei guardò prima Luca e poi Marco un po in imbarazzo “Ma ..veramente..” Marco la fissò con quegli occhi magnetici dicendo solamente “Resta Anna .. lui torna presto “.
Non riuscì a ribellarsi, rimase seduta, inchiodata dalla richiesta e dallo sguardo, mentre Luca si incamminava.

L’uomo prese un altro book dalla valigetta, lo posò sul tavolo, “Con questo saresti rappresentata degnamente Anna…guardalo” lo fece scivolare verso di lei.
Una ragazza in abito da sposa, diverse inquadrature, Anna si rilassa sulla sedia, volta le foto pensando che non vi sia nulla in più rispetto agli altri book visti. Una pagina interamente nera la incuriosisce, volta lo sguardo con aria interrogativa … Le parole di Marco “Pronta a vederti ora?..” Non capisce volta le pagine,
Un primo piano di mani, tante mani, indubbiamente maschili. Una benda … il volto della modella bendato.. Le immagini scorrono tra le sue mani e nei suoi occhi in un caleidoscopio di sensazioni e colori.
Vestiti strappati …
Mani che toccano …
Pelle che viene esposta …
Espressioni che passano dalla sorpresa, allo spavento, dal dolore all’estasi.
Seni con capezzoli eretti, bagnati da lingue affamate.
Cosce esposte, tremanti di paura e vibranti d’attesa.
Sesso esposto impudicamente, luccicante di voglia.
“Anche la tua figa è in queste condizioni ora … sono pronto a scommetterci!” sussurra Marco all’orecchio di Anna che nemmeno si era accorta che lui le si era fatto accanto.
“Ma..che dici..io..” Balbetta con un filo di voce.
“Puoi mentirmi, ma il tuo corpo parla per te … vedo i tuoi capezzoli che premono sulla stoffa e le tue cosce che vai stringendo da qualche minuto Anna!” “Ti piace..vorresti essere tu, sentirti protagonista di questo servizio, non di foto ma di emozioni..e lo sarai … sarai bellissima e finalmente viva … io percepisco le emozioni che in te spingono per uscire, per far esplodere quella femmina che hai represso fino ad oggi …”
“Ma che dici … no … io..non voglio fare queste cose … non mi conosci..” Replica lei, anche se il suo sesso umido e pulsante e i suoi capezzoli dicevano, dando ragione a Marco, il contrario.
“ So che sei preoccupata per Luca per la gente … per te … non pensarci..a lui piacerà ne sono certo.. gli chiederai di farti vivere e lui ne sarà entusiasta. Oppure gli parlo io e gli dico che la sua mogliettina si bagna al pensiero di essere fotografata in pose da troietta …!”
Una frustata sui sensi di Anna quelle parole..i pensieri si rincorrono nella sua testa.. ma che dice? Che vuole? Come fa a sapere ? non voglio … sì voglio … noooo!! ..siiii !!
Nel frattempo Luca si avvicina dal lato opposto della strada con il materiale fotografico, osserva Marco sussurrare all’orecchio di Anna e lei con espressioni di stupore e .. indecifrabile , ma quel rossore diffuso l’ha già visto .. quando è eccitata lei reagisce così.. vede i suoi capezzoli premere sulla stoffa leggera … che stanno facendo?… che stanno dicendo?.
Una fitta di gelosia gli attanaglia lo stomaco ma una immediata erezione di vederla eccitata con un altro lo coglie stupendolo e facendogli provare una morbosa sensazione di eccitazione.
Si siede al tavolo, consegna i book e dice ad Anna “Tutto bene tesoro?..” “Certo “risponde Marco in sua vece”Anna ha scelto quello che più le si addice, poi con calma ti spiegherà “ Aggiungendo con una pausa studiata e guardando lei “Oppure lo farò io!”
Luca fissa entrambi con aria interrogativa e stava per domandare qualcosa ma Marco contina “Facciamo così venite domani nel mio studio alle 10 , ho del tempo libero, vi faccio vedere..facciamo due scatti di prova e poi decidete cosa volete fare”
Detto questo allungò un biglietto da visita sul tavolo verso Anna che lo prese leggendo l’indirizzo.
“ E’ vicino a casa nostra il suo studio … ma non so se verremo” Disse rivolta a Marco
“Ma che dici Anna? … perché non dovremmo andarci?” fece Luca
“Non ho tempo ora di spiegarti..ho un appuntamento … tenete i book e Anna ti spiegherà tutto…Vero Anna?”
“Ma..io …”
“A domani allora e … metti una gonna … due gambe così non si devono coprire troppo … dico bene Luca? Non starebbe meglio vestita più sexy la tua Anna?”
Anna arrossì in imbarazzo. “Va bene” disse Luca ignorando quello che si celava nelle parole di Marco “domani si vestirà sexy per le foto così farà un book fantastico” .
Si salutarono e Anna nonostante il rossore e la vergogna di spiegare a Luca ,si sentì al centro delle loro attenzioni.; la cosa le piacque e pensò “Si mi metterò sexy … ma se la cosa non mi piacerà me ne andrò .. altro che foto..”.
Ancora non conosceva i piani di Marco, anche se quello che aveva visto lasciava poco all’immaginazione..
….Ancora non conosceva i piani di Marco, anche se quello che aveva visto lasciava poco all’immaginazione..


Marco ancora non era uscito dalla loro visuale, che già Luca si era lanciato in una miriade di domande..
Anna nemmeno lo ascoltava, la sua voce sembrava giungerle da molto lontano, ovattata, non capiva quello che chiedeva Luca, presa dai sui pensieri.

Ma che ho fatto? Come ho potuto accettare di fare foto del genere? Luca mi difenderà! Non permetterà che io le faccia e quando gli spiegherò tutto si risolverà … domani non ci presenteremo … per il lavoro … troveremo alternative … altre strade .. altre soluzioni …
“Ti prego Luca … sono un po’ confusa … andiamo a case e poi ti spiego tutto.. Ma non tempestarmi di domande …”
Luca si zittì, le parole gli morirono in gola alla richiesta di Anna, lasciando spazio a pensieri più o meno sensati.
Cazzo, sarò stato via cinque o dieci minuti al massimo, che gli avrà detto per avere questa reazione?... Come mai era così vicino a lei? … Che gli sussurrava all’orecchio?... E lei? Gradiva le sue attenzioni?.. O mamma sto impazzendo!!!...
Raccolsero i book lasciati da Marco e si incamminarono verso casa .. Luca sempre più ansioso di risposte e Anna sempre più decisa a mandare tutto a monte.
Entrando in casa si affossarono letteralmente sul divano..
“Lascia parlare me Luca …” e gli raccontò delle proposte di Marco …. del suo imbarazzo e anche dalla sua eccitazione … del suo titubare ..ed infine della sua decisione di non voler fare il servizio fotografico .
Poi gli mise in mano quel book che Marco le aveva fatto vedere …
“Guardalo … guarda come voleva fotografarmi .. io vado in doccia … ho bisogno di rilassarmi”

Luca cominciò a sfogliare quelle foto … e la stessa reazione che ebbe al vedere Anna con Marco lo colse improvvisa come un pugno nello stomaco … gelosia … eccitazione … una perversa voglia di vedere Anna esposta … toccata da mani … vedere le sue espressioni .

Andò in bagno e raggiunse Anna all’interno della doccia … cominciando a baciarla e a toccarla in preda alla lussuria che quei pensieri gli avevano scatenato …
“ Che ti succede Luca?” mormorò Anna tra i baci e i gemiti
“Amore ti ho immaginata in quelle foto e mi sono eccitato … ho voglia di vederti così … la mia bella mogliettina di cui essere fiero.. pensare che il tuo corpo possa essere visto da altri mi eccita .. “
“ Non vorrai mica che faccia quelle foto eh?... “
“Ma le faremo insieme .. le mani saranno le mie … ti toccheranno come adesso …” Introdusse due dita nella figa di Anna che chiuse gli occhi mugolando di piacere.
“ Vedi che eccita anche te .. la tua micina non mente ..”
“Mmmhhh … amore siii !! Mi eccita che mi guardino .. che il mio corpo venga fotografato mentre mi tocchi … come ora…mmmhhh!!”
Le immagini di quelle foto danzavano in una serie di flash davanti agli occhi dei due … mani … ansimi … luci soffuse .. Anna gridò il suo godimento mentre Luca la masturbava sotto la doccia .

Smeraldo notturno con ritmo

Tuz,tuz,tuz,tuz
Ma che cazzo ci faccio in discoteca il sabato sera!

Tuz, tuz, tuz, tuz
Torme di ragazzini si agitano, si scontrano, si approcciano

Tuz, tuz, tuz, tuz
Sono fuori quota ormai, però agli amici sedotti e abbandonati come si può rifiutare la compagnia nella sbronza consolatoria con la speranza di abbordare il famoso chiodo schiaccia chiodo. Dai che stasera devo fingere di essere felice e fare da motivatore al tapino. Persino mia moglie mi ha canzonato con un sms quando ha saputo dov'ero!

Uffa....si bellissimo, uh se mi sto divertendo,...si la vedo quella bella figa...(avrà 20 anni tutti insieme, ce ne vogliono due per fare i miei!), siiii me la scoperei, anzi vai tu che sei un martello, dai vai a conoscerla...ti aspetto...

Tuz, tuz, tuz, tuz,
Mojito...a quanti sono? bah dettagli...
Sguardo circolare che comincia ad essere leggermente vacuo: alcool o sonno? Dai, su prendiamo un po' d'aria! La discoteca affaccia su una splendida terrazza dove i fumatori sfogano il vizio, il volume della musica diventa sopportabile e consente di scambiare qualche parola non urlata a squarciagola. Accendo pure io la piccola brace e aspiro vorace la prima boccata.

Due occhi verdi, verde smeraldo, la prima cosa che noto di lei. E' scostata dal gruppo che pare essere di suoi amici. Sembra triste, pensierosa. Le braccia incrociate in grembo. Giochi di luce la illuminano a scatti: ma tenete ferma la luce che mi sembra di guardarla in diapositiva! Mi vede e gli occhi mutano d'espressione: non più placidi e riflessivi, un lampo di fiera sfida. Che cazzo hai da guardare il loro messaggio. Mii che caratterino, quella graffia ne sono certo....e andiamo a farci graffiare un po'....

Difficile l'approccio....lo è sempre: ci siamo già visti....vuoi una sigaretta....ti offro qualcosa....
"Dov'è il cadavere?", chissà quanti ne ha già vaffanculati con quegli occhi questa sera! Fortuna che ho la corazza...

Mostra le unghie, ho visto giusto: graffia. Carica il colpo, la interrompo:
"Il cadavere di quello che hai ucciso prima di me con lo sguardo....con me, per ora, è solo tentato omicidio, ti puoi ancora salvare...", accompagno la frase fissandola come fosse nuda e io affondato nella sua carne. So lasciar leggere dentro di me, quando voglio. Promettere con gli occhi è la mia passione. Mantenere è un altro paio di maniche...non mi lascio intimidire dalla sua raffinata bellezza, sono curioso di scoprire se c'è chimica, empatia, curiosità...




Mi sfugge un sorriso, approccio originale: “L’ho nascosto dietro un divanetto… Ma non dirlo a nessuno” Lo dico con voce tagliente. La promessa di commettere un altro omicidio. Di solito anche se faccio una battuta, detta con questo tono prendono paura e mi lasciano in pace. Si capisce subito quando non è aria. Invece continua a guardarmi con questo sguardo. Sono abituata a essere spogliata con gli occhi, ma questi occhi sono più penetranti, indagatori.

“Sarò una tomba”, lo dice alzando una mano in segno di promessa e sfoderando un sorriso a 52 denti. Fisico asciutto, non troppo alto, occhi penetranti… capelli brizzolati?
“Non ti senti un po’ fuori posto?”, gli chiedo a bruciapelo. L’ho preso alla sprovvista. Il sorriso sparisce, si forma una piega nel centro della fronte. Quindi gli occhi si distendono e si riapre il sorriso, ci mett e un attimo per realizzare a cosa mi riferivo e con lo stesso tono ammiccante diprima risponde: “Sono in missione”.
“Ah, capisco… stai seguendo tua figlia, che non stia con brutte compagnie?”, che stronza so essere quando invadono il mio spazio!




L'unghiata della figlia mi graffia la schiena: vuole giocare a fare la stronza.... certo sarebbe più credibile se non avesse sciolto le braccia, non si fosse toccata i morbidi capelli ondulati e ora non giocasse con il ciondolo che le pende al collo. Il suo corpo mi invita a proseguire, seguo la sua mano con lo sguardo e i miei occhi cadono sui suoi seni. Se non ci fosse quella cazzo di luce!

Scommetto il portafoglio che i capezzoli sono già induriti e premono sui tessuti. Mentre mi chiedo di che colore sia il suo intimo, se è depilata o nature.... per nulla interessato a risponderle per le rime. La guardo e i suoi occhi sono il semaforo: verde....via!

“Sto seguendo una pista: una killer seriale sta mietendo troppe vittime nel locale, la descrizione corrisponde....”, le prendo la mano e l'accompagno per un giro su se stessa. Mi segue nella piroetta. Si lascia trasportare tenendomi la mano.....errore...

I suoi amici ci guardano perplessi, lei con un cenno li tranquillizza. Ma che sto facendo? Dai! Sono qua con l'abbandonato, non posso...eppure un fremito quando le ho preso la mano, una scarica. La voglia di conoscerla, sfidarla, cavalcarla....
“Non sei tu, la killer ha il culo solo bello....il tuo è stupendo”, perfetto dai, pigliamoci del porco, uno schiaffo e andiamo a casa belli contenti.....




“Allora, se non sono io, dovrai continuare la tua ricerca...”. Il suo sguardo magnetico mi ipnotizza. E la sua mano, calda, asciutta, sicura… non riesco a lasciarla.

“Peccato…”, aggiungo mentre i suoi occhi mi esplorano. Con un movimento repentino e che non riesco a cogliere, improvvisamente sono tra le sue braccia, mi tiene in una stretta ferrea… macché stretta, è una presa di valzer. Oddio, ora sprofondo! Si mette a farmi ondeggiare ad un ritmo che sente solo lui e non c’entra con quello che abbiamo attorno… Però, senti che schiena forte. È un buon segnale.

“Non sarai tu la killer, però mi hai steso!” mi sussurra nell’orecchio. Le sue parole, la presa, il suo alito caldo sulla mia pelle,hanno l’effetto di una frustata. Un brivido mi percorre la schiena e un’onda di eccitazione mi invade. Sento i capezzoli spingere con maggiore forza contro la stoffa del reggiseno. Un calore improvviso nella parte bassa della pancia.
Mi incuriosisce quest’uomo, mi eccita questo suo modo di fare. Non è certo come i maschi che mi girano intorno di solito! È sicuro di sé e ha questo sguardo… mi fa sentire nuda e … posseduta.

Chissà, mi stuzzica… e se… proviamo.
“Questo è niente, se te la senti, so io come stenderti!”





Al sentire le sue parole, mi immobilizzo, la tengo abbracciata a me. Ma che cazzo mi è venuto in mente! Farla piroettare nel valzer! Ora la butto in vacca, due risate, stretta di mano e lieto di averti conosciuta. L'aroma di lei penetra e rompe le difese, il mio uccello palesa la mia eccitazione. Premo il suo ventre sul mio mentre la ragione mi dice di allontanarmi. Il sangue è poco, troppo poco, e va solo a gonfiarmi l'inguine. Ha vinto lui:

"Non so nemmeno il tuo nome.....", allontanati, allontanati! Le mie braccia non ascoltano, i nostri visi sono vicini, le nostre bocche separate. Se si toccano è finita: devo resistere, controllare la situazione.

"Gaia", perfetto! Un nome, un programma: gioia, allegria, accoglienza......la guardo e mi immergo negli occhi verdi. Sarò idiota! L'abbordo e mi ritraggo!?! Ma che ritraggo e ritraggo, le sto sbattendo l'uccello sulla pancia! Dai, suvvia, un po' d'onestà. Non resisto....la ragione crolla, di più, si schianta:

"Franco piacere, se non mi stendi adesso soffrirò di priapismo per il resto della serata. Anzi spero non ti dia fastidio...non ho nessun coniglio in tasca, solo voglia di te", non le lascio il tempo di digerire la battuta cretina che la mia lingua è tra le sue labbra.

Resiste?!? Per un attimo resiste: oddio vuoi vedere che tra i suoi amici c'è il fidanzato, marito, compagno!?! Temo di essere gonfiato di botte...ma chissenefotte, stringo il corpo di lei e affondo il bacio: schiude le labbra e mi aggredisce con la sua voglia. Cazzo come bacia bene: avvolge, esplora e invade....... Un bacio che vale un pugno in faccia....Apro gli occhi: due fari verdi mi scrutano leggermente strabici per la vicinanza.....




Che buon sapore. Strano perché stava fumando e io odio i fumatori… Non ci contavo, onestamente. Sa di mare, di fresco, di menta, di brezza… una brezza fresca, che aumenta i miei brividi lungo la schiena.
E guarda che occhi! Con la luce di prima non li avevo visti bene… certo: non sono belli come i miei, ma questo grigio-verde è decisamente intenso. Non voglio lasciare queste labbra.
Chiudo di nuovo gli occhi, ma nello stesso istante lui si stacca e mi guarda ancora più intensamente. Anche se lo sguardo ha un che di incerto. Mi mordo leggermente il labbro inferiore, il gesto non gli sfugge. Avvicino le labbra al suo orecchio: “Che ne dici di andare da me a liberare il coniglio?”

Non risponde, mi stringe a sé. La sua eccitazione è forse ancora più forte di prima. I suoi occhi sono persi nel profondo dei miei. Sta titubando. Sta pensando freneticamente.
Mi sciolgo dalla sua presa, anche se a fatica, saluto con la mano i miei amici e prendendolo sotto braccio mi dirigo verso l’uscita.

A metà della pista incontriamo un gruppetto di 3 uomini che ci guardano. Devono essere gli amici di Franco. Lo capisco dagli sguardi e dalle gomitate che si scambiano. Eh, già, ragazzi miei, lui ha rimorchiato questo bel pezzo di figliola e voi niente! Sorry!
“Dov’è la tua macchina?”
“Non possiamo andare da me… mia moglie…”
“Non ho detto che andiamo da te. Ti ho chiesto dov’è la tua macchina!”

Fa un gesto. Ci avviamo. Mi apre la portiera del passeggero. Che bel gesto! Sale anche lui e come mette le chiavi nel quadro la mia bocca è di nuovo sulla sua. Voglio ancora quella brezza fresca! La mia mano sul suo petto a sbottonare la camicia, a tastare il suo corpo, i suoi capezzoli… E lui fa altrettanto: la sua mano sul mio corpo, afferra il mio seno, lo strizza,cerca il capezzolo e lo tormenta. Ho il respiro affannato. Ho voglia di spogliarlo. Ha un buon odore. Lo voglio!

Mi stacco repentinamente “Parti! Direzione fiera.” Mi raddrizzo nel sedile e lascio la mano sulla sua coscia.




Direzione fiera, direzione fiera...la mano sulla coscia....direzione fiera. A me che cazzo frega della fiera!!!! Blocco la macchina a lato strada, una piazzola illuminata da un lampione: stasera la luce mi sta proprio sul cazzo! Scendo e vado al lato passeggero. La voglio qui, ora. La estraggo dal sedile, lei si alza in piedi e ride, già sa che non sarò delicato o sensuale: puro istinto. Dieci secondi e i pantaloni sono sull'asfalto ai miei piedi, le mie dita hanno scostato il perizoma e affondano nella figa bagnata di desiderio.

“Ci possono vedere.....”, preoccupazione vana, tradita da un gemito...
“Che guardino pure, io ti voglio...”, ormai sono strafatto dalla voglia di goderla.

Sorride e leva la camicetta, slaccia il reggiseno e mi offre i chiodi dei suoi capezzoli da leccare, mordere. Mi stringe l'uccello tra le mani. Senti! Senti com'è duro, pieno, bagnato! Mi pare di esplodere se non lo metto al caldo. Torna a sedersi e sporge il corpo per prenderlo in bocca. In un sol colpo il mio glande scompare tra le labbra rosse. Con la mano accompagna il movimento del pompino. Ha voglia, la mia stessa voglia: animale, scomposta e irrefrenabile.... No, no, no, no......sì, sì.....si......Si' SI'.

Vorrei dirle che sto venendo, di rallentare, di scostarsi....ma ne vorrei di cose...le vengo in bocca, non si scompone, accoglie gaia il mio primo piacere. Gaia.....accogliente.....

Ride, ride di quanto è stata brava a farmi esplodere nell'orgasmo. La guardo asciugarsi con un fazzoletto, le tette al vento, la camicetta in terra..... Sono lì, calzoni calati a bordo strada...

“Hai detto direzione fiera? Andiamo.....grazie dell'antipasto. Il primo lo cucino io....”
“Ho ancora fame....”, che sguardo carico di promesse, gli occhi verdi ora segnale di assoluta complicità....

Mentre le ruote mordono l'asfalto per andare in direzione fiera, la mia donna non indossa la camicetta, le bellissime tette al vento........direzione fiera, arriviamo!

Infilo le chiavi nella toppa. Il suo corpo ancora schiacciato al mio: da quando abbiamo varcato il portone la sua eccitazione, in ottima ripresa, non si è allontanata di un millimetro dal mio culo. Il suo corpo ha aderito perfettamente e le sue mani hanno esplorato il mio, liberamente e senza remore.
Chiudo la porta. Il mio perizoma finisce sul pavimento, umido dei miei umori, dell'orgasmo che mi ha dato in ascensore sussurrandomi nell'orecchio: "Questo è solo un assaggio".

La gonna finisce a terra, con la camicetta. Mi spinge contro il muro del corridoio. Il suo corpo è sempre dietro di me. Le labbra sul mio collo... mi morde la parte posteriore del collo con passione, premendo coi denti sui nervi che ... ohddio! un brivido... il mio istinto felino mi porta a spingere indietro il bacino... sono proprio gatta in questo. E lui continua a mordere. E il mio sedere a spingere sulla sua erezione.

Sono nuda, gomiti appoggiati al muro davanti a me. Bacino proteso in fuori. Davanti agli occhi ho la foto di quel carnevale quand'ero bambina, vestita da tigre. Raggiante nel mio abito di peluche. L'istinto non si può negare...

Franco sta continuando a esplorare il mio corpo, la parte davanti, con le mani, non ha smesso un minuto, dedicandosi ora al seno pieno, ora al capezzolo, ora al monte di Venere, ora infilando un dito... non mi ha lasciato respirare. E piano ha iniziato a piegare le gambe, baciandomi la schiena, seguendo la colonna con baci e passate di lingua.

Ora è in ginocchio dietro di me. Le mani si spostano sui fianchi e toccano i glutei, sfiorandoli soltanto, per finire il percorso all'interno delle mie cosce a esercitare una leggera pressione per invitarmi ad aprire le gambe.

Ogni minimo contatto di un suo dito con la mia pelle mi provoca un brivido di eccitazione. La sua lingua sulla mia schiena sembra una lama calda intenzionata ad aprirmi. Non ce la faccio più. Mi sta facendo impazzire!

Continuando a baciarmi e leccare la colonna, arriva alla fessura tra i glutei, dolcemente ma con decisione li afferra e continua a scendere con la bocca. Arriva al mio fiorellino, mi ritraggo leggermente, ma le sue mani mi trattengono. La sua bocca pare incollata. La lingua sta roteando e accarezzando una delle parti più intime e private del mio corpo. Non lo concedo mai a nessuno, e lui si è preso la libertà di tormentarmi. Mi sfugge un gemito. Ma non è chiaro nemmeno a me se è di piacere o di fastidio. Non sono sicura di volere che continui.

Lui deve aver intuito. La sua discesa continua, al perineo, bacia, preme, lecca. Un turbinio di sensazioni mi sale a invadere il cervello.

"Girati"

Non si è mosso dalla sua posizione: per girarmi faccio perno sul piede destro e con la gamba sinistra lo scavalco. Lui guarda su, e si gode lo spettacolo della mia intimità umida, tumefatta e vogliosa che gli passa sopra la testa. Mi appoggio di nuovo alla parete, a gambe larghe. Lui prende nuovamente posto. Mi guarda negli occhi e mi bacia la pancia. Quindi scende a riposizionarsi dove era arrivato nel suo percorso. Al perineo.

Lancia uno sguardo verso di me mentre lentamente si sposta verso avanti, inizia ad avvicinarsi al mio nucleo centrale.

Il suo naso si appoggia sul mio clitoride e io caccio un urletto, non me l'aspettavo. Uno sguardo intenso e soddisfatto mi colpisce violentemente. Sai perfettamente cosa stai facendo, eh, Franco?!? vuoi proprio farmi morire di piacere!

La sua lingua sta giocando sulle mie grandi labbra, roteando e saettando ogni tanto a penetrarmi velocemente. Ma la sua testa non sta ferma. Il suo naso sta sfregando con intensità il mio clitoride. Se continua così tra un attimo vengo...

Le sue mani lasciano i miei fianchi e scendono sulle cosce. I pollici si infilano e vanno ad allargare ancora di più le mie labbra. La sua lingua ormai ha preso possesso del mio sesso e mi penetra sempre più intensamente. I suoi pollici proseguono la salita e senza alcun preavviso si infilano contemporaneamente nella mia vagina. Emetto un grido. Lingua, pollici, naso. Tutto si muove ad un ritmo che non riesco ad identificare. E non è certo un valzer!

Non ho idea di quale parte di lui stia toccando quale parte di me. So solo che sto impazzendo di piacere e.... sssssssìììììììì..... esplodo in un violentissimo orgasmo che sconquassa completamente il mio corpo e toglie ogni forza alle mie gambe, che si piegano. Franco coglie al volo la situazione e mi afferra per aiutarmi a inginocchiarmi davanti a lui.

Questi incredibili occhi penetranti mi possiedono come un attimo fa la sua lingua possedeva la mia vagina.

Voglio fargli capire quanto mi è piaciuto e voglio assaggiarmi. Mi avvicino e lo aggredisco in un bacio così profondo e intenso che mi sembra che siamo una cosa sola.







Viene a prendersi il suo sapore, la mia bocca ne è piena: sapor di tigre. Nella sua tana, in ginocchio e lei nuda di fronte a me. Odio restare indietro con gli orgasmi....lei ne ha appena avuto uno con i fiocchi.... il mio cazzo urla di essere liberato dalla costrizione dei pantaloni. Innaturalmente compresso dalla stoffa reclama altro....vuole prendere il nucleo della tigre. Come si dice: cavalcare la tigre...

E' felina la ragazza: mai ho leccato tanto avidamente donna. Il suo corpo mi ha ispirato e ora le sbatto il sapore in bocca: lo accompagno con la lingua. Basta!

Mi alzo e giro lo sguardo in cerca del letto. Il nudo ruggito mi segue carponi. Gli occhi di smeraldo mi scrutano mentre, invasore, mi aggiro in cerca dell'alcova. La trovo disfatta: altre battaglie sono state combattute. Battaglie in attesa della guerra che combatteremo tra poco. Tolgo la coperta e rimane il solo lenzuolo. Slaccio la cintura, il bottone, la zip e i pantaloni crollano al loro inutile destino. I boxer portano le tracce del mio primo orgasmo.....(come lo spiego a mia moglie? Dettagli...). Li allontano con un calcio. Lei si gode lo spettacolo: annusa il mio corpo. Ora sono nudo al pari suo. Salgo sul letto mi stendo. Sul mio volto una sola espressione: sfida.

Fammi cavalcare la tigre o vieni ad artigliare il mio corpo. So che graffi, l'ho capito dal primo istante e da quel momento non ho desiderato altro che prenderti e correre con te. Se mi procurerò delle ferite...pazienza...

Sensualmente muove ed è ora carponi accanto: i volti vicini, le carni lontane.......chiudo gli occhi, mi rilasso: la sola parte in tensione è il mio cazzo. L'unica parte di me certa del proprio scopo......

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