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Smeraldo notturno con ritmo

Tuz,tuz,tuz,tuz
Ma che cazzo ci faccio in discoteca il sabato sera!

Tuz, tuz, tuz, tuz
Torme di ragazzini si agitano, si scontrano, si approcciano

Tuz, tuz, tuz, tuz
Sono fuori quota ormai, però agli amici sedotti e abbandonati come si può rifiutare la compagnia nella sbronza consolatoria con la speranza di abbordare il famoso chiodo schiaccia chiodo. Dai che stasera devo fingere di essere felice e fare da motivatore al tapino. Persino mia moglie mi ha canzonato con un sms quando ha saputo dov'ero!

Uffa....si bellissimo, uh se mi sto divertendo,...si la vedo quella bella figa...(avrà 20 anni tutti insieme, ce ne vogliono due per fare i miei!), siiii me la scoperei, anzi vai tu che sei un martello, dai vai a conoscerla...ti aspetto...

Tuz, tuz, tuz, tuz,
Mojito...a quanti sono? bah dettagli...
Sguardo circolare che comincia ad essere leggermente vacuo: alcool o sonno? Dai, su prendiamo un po' d'aria! La discoteca affaccia su una splendida terrazza dove i fumatori sfogano il vizio, il volume della musica diventa sopportabile e consente di scambiare qualche parola non urlata a squarciagola. Accendo pure io la piccola brace e aspiro vorace la prima boccata.

Due occhi verdi, verde smeraldo, la prima cosa che noto di lei. E' scostata dal gruppo che pare essere di suoi amici. Sembra triste, pensierosa. Le braccia incrociate in grembo. Giochi di luce la illuminano a scatti: ma tenete ferma la luce che mi sembra di guardarla in diapositiva! Mi vede e gli occhi mutano d'espressione: non più placidi e riflessivi, un lampo di fiera sfida. Che cazzo hai da guardare il loro messaggio. Mii che caratterino, quella graffia ne sono certo....e andiamo a farci graffiare un po'....

Difficile l'approccio....lo è sempre: ci siamo già visti....vuoi una sigaretta....ti offro qualcosa....
"Dov'è il cadavere?", chissà quanti ne ha già vaffanculati con quegli occhi questa sera! Fortuna che ho la corazza...

Mostra le unghie, ho visto giusto: graffia. Carica il colpo, la interrompo:
"Il cadavere di quello che hai ucciso prima di me con lo sguardo....con me, per ora, è solo tentato omicidio, ti puoi ancora salvare...", accompagno la frase fissandola come fosse nuda e io affondato nella sua carne. So lasciar leggere dentro di me, quando voglio. Promettere con gli occhi è la mia passione. Mantenere è un altro paio di maniche...non mi lascio intimidire dalla sua raffinata bellezza, sono curioso di scoprire se c'è chimica, empatia, curiosità...




Mi sfugge un sorriso, approccio originale: “L’ho nascosto dietro un divanetto… Ma non dirlo a nessuno” Lo dico con voce tagliente. La promessa di commettere un altro omicidio. Di solito anche se faccio una battuta, detta con questo tono prendono paura e mi lasciano in pace. Si capisce subito quando non è aria. Invece continua a guardarmi con questo sguardo. Sono abituata a essere spogliata con gli occhi, ma questi occhi sono più penetranti, indagatori.

“Sarò una tomba”, lo dice alzando una mano in segno di promessa e sfoderando un sorriso a 52 denti. Fisico asciutto, non troppo alto, occhi penetranti… capelli brizzolati?
“Non ti senti un po’ fuori posto?”, gli chiedo a bruciapelo. L’ho preso alla sprovvista. Il sorriso sparisce, si forma una piega nel centro della fronte. Quindi gli occhi si distendono e si riapre il sorriso, ci mett e un attimo per realizzare a cosa mi riferivo e con lo stesso tono ammiccante diprima risponde: “Sono in missione”.
“Ah, capisco… stai seguendo tua figlia, che non stia con brutte compagnie?”, che stronza so essere quando invadono il mio spazio!




L'unghiata della figlia mi graffia la schiena: vuole giocare a fare la stronza.... certo sarebbe più credibile se non avesse sciolto le braccia, non si fosse toccata i morbidi capelli ondulati e ora non giocasse con il ciondolo che le pende al collo. Il suo corpo mi invita a proseguire, seguo la sua mano con lo sguardo e i miei occhi cadono sui suoi seni. Se non ci fosse quella cazzo di luce!

Scommetto il portafoglio che i capezzoli sono già induriti e premono sui tessuti. Mentre mi chiedo di che colore sia il suo intimo, se è depilata o nature.... per nulla interessato a risponderle per le rime. La guardo e i suoi occhi sono il semaforo: verde....via!

“Sto seguendo una pista: una killer seriale sta mietendo troppe vittime nel locale, la descrizione corrisponde....”, le prendo la mano e l'accompagno per un giro su se stessa. Mi segue nella piroetta. Si lascia trasportare tenendomi la mano.....errore...

I suoi amici ci guardano perplessi, lei con un cenno li tranquillizza. Ma che sto facendo? Dai! Sono qua con l'abbandonato, non posso...eppure un fremito quando le ho preso la mano, una scarica. La voglia di conoscerla, sfidarla, cavalcarla....
“Non sei tu, la killer ha il culo solo bello....il tuo è stupendo”, perfetto dai, pigliamoci del porco, uno schiaffo e andiamo a casa belli contenti.....




“Allora, se non sono io, dovrai continuare la tua ricerca...”. Il suo sguardo magnetico mi ipnotizza. E la sua mano, calda, asciutta, sicura… non riesco a lasciarla.

“Peccato…”, aggiungo mentre i suoi occhi mi esplorano. Con un movimento repentino e che non riesco a cogliere, improvvisamente sono tra le sue braccia, mi tiene in una stretta ferrea… macché stretta, è una presa di valzer. Oddio, ora sprofondo! Si mette a farmi ondeggiare ad un ritmo che sente solo lui e non c’entra con quello che abbiamo attorno… Però, senti che schiena forte. È un buon segnale.

“Non sarai tu la killer, però mi hai steso!” mi sussurra nell’orecchio. Le sue parole, la presa, il suo alito caldo sulla mia pelle,hanno l’effetto di una frustata. Un brivido mi percorre la schiena e un’onda di eccitazione mi invade. Sento i capezzoli spingere con maggiore forza contro la stoffa del reggiseno. Un calore improvviso nella parte bassa della pancia.
Mi incuriosisce quest’uomo, mi eccita questo suo modo di fare. Non è certo come i maschi che mi girano intorno di solito! È sicuro di sé e ha questo sguardo… mi fa sentire nuda e … posseduta.

Chissà, mi stuzzica… e se… proviamo.
“Questo è niente, se te la senti, so io come stenderti!”





Al sentire le sue parole, mi immobilizzo, la tengo abbracciata a me. Ma che cazzo mi è venuto in mente! Farla piroettare nel valzer! Ora la butto in vacca, due risate, stretta di mano e lieto di averti conosciuta. L'aroma di lei penetra e rompe le difese, il mio uccello palesa la mia eccitazione. Premo il suo ventre sul mio mentre la ragione mi dice di allontanarmi. Il sangue è poco, troppo poco, e va solo a gonfiarmi l'inguine. Ha vinto lui:

"Non so nemmeno il tuo nome.....", allontanati, allontanati! Le mie braccia non ascoltano, i nostri visi sono vicini, le nostre bocche separate. Se si toccano è finita: devo resistere, controllare la situazione.

"Gaia", perfetto! Un nome, un programma: gioia, allegria, accoglienza......la guardo e mi immergo negli occhi verdi. Sarò idiota! L'abbordo e mi ritraggo!?! Ma che ritraggo e ritraggo, le sto sbattendo l'uccello sulla pancia! Dai, suvvia, un po' d'onestà. Non resisto....la ragione crolla, di più, si schianta:

"Franco piacere, se non mi stendi adesso soffrirò di priapismo per il resto della serata. Anzi spero non ti dia fastidio...non ho nessun coniglio in tasca, solo voglia di te", non le lascio il tempo di digerire la battuta cretina che la mia lingua è tra le sue labbra.

Resiste?!? Per un attimo resiste: oddio vuoi vedere che tra i suoi amici c'è il fidanzato, marito, compagno!?! Temo di essere gonfiato di botte...ma chissenefotte, stringo il corpo di lei e affondo il bacio: schiude le labbra e mi aggredisce con la sua voglia. Cazzo come bacia bene: avvolge, esplora e invade....... Un bacio che vale un pugno in faccia....Apro gli occhi: due fari verdi mi scrutano leggermente strabici per la vicinanza.....




Che buon sapore. Strano perché stava fumando e io odio i fumatori… Non ci contavo, onestamente. Sa di mare, di fresco, di menta, di brezza… una brezza fresca, che aumenta i miei brividi lungo la schiena.
E guarda che occhi! Con la luce di prima non li avevo visti bene… certo: non sono belli come i miei, ma questo grigio-verde è decisamente intenso. Non voglio lasciare queste labbra.
Chiudo di nuovo gli occhi, ma nello stesso istante lui si stacca e mi guarda ancora più intensamente. Anche se lo sguardo ha un che di incerto. Mi mordo leggermente il labbro inferiore, il gesto non gli sfugge. Avvicino le labbra al suo orecchio: “Che ne dici di andare da me a liberare il coniglio?”

Non risponde, mi stringe a sé. La sua eccitazione è forse ancora più forte di prima. I suoi occhi sono persi nel profondo dei miei. Sta titubando. Sta pensando freneticamente.
Mi sciolgo dalla sua presa, anche se a fatica, saluto con la mano i miei amici e prendendolo sotto braccio mi dirigo verso l’uscita.

A metà della pista incontriamo un gruppetto di 3 uomini che ci guardano. Devono essere gli amici di Franco. Lo capisco dagli sguardi e dalle gomitate che si scambiano. Eh, già, ragazzi miei, lui ha rimorchiato questo bel pezzo di figliola e voi niente! Sorry!
“Dov’è la tua macchina?”
“Non possiamo andare da me… mia moglie…”
“Non ho detto che andiamo da te. Ti ho chiesto dov’è la tua macchina!”

Fa un gesto. Ci avviamo. Mi apre la portiera del passeggero. Che bel gesto! Sale anche lui e come mette le chiavi nel quadro la mia bocca è di nuovo sulla sua. Voglio ancora quella brezza fresca! La mia mano sul suo petto a sbottonare la camicia, a tastare il suo corpo, i suoi capezzoli… E lui fa altrettanto: la sua mano sul mio corpo, afferra il mio seno, lo strizza,cerca il capezzolo e lo tormenta. Ho il respiro affannato. Ho voglia di spogliarlo. Ha un buon odore. Lo voglio!

Mi stacco repentinamente “Parti! Direzione fiera.” Mi raddrizzo nel sedile e lascio la mano sulla sua coscia.




Direzione fiera, direzione fiera...la mano sulla coscia....direzione fiera. A me che cazzo frega della fiera!!!! Blocco la macchina a lato strada, una piazzola illuminata da un lampione: stasera la luce mi sta proprio sul cazzo! Scendo e vado al lato passeggero. La voglio qui, ora. La estraggo dal sedile, lei si alza in piedi e ride, già sa che non sarò delicato o sensuale: puro istinto. Dieci secondi e i pantaloni sono sull'asfalto ai miei piedi, le mie dita hanno scostato il perizoma e affondano nella figa bagnata di desiderio.

“Ci possono vedere.....”, preoccupazione vana, tradita da un gemito...
“Che guardino pure, io ti voglio...”, ormai sono strafatto dalla voglia di goderla.

Sorride e leva la camicetta, slaccia il reggiseno e mi offre i chiodi dei suoi capezzoli da leccare, mordere. Mi stringe l'uccello tra le mani. Senti! Senti com'è duro, pieno, bagnato! Mi pare di esplodere se non lo metto al caldo. Torna a sedersi e sporge il corpo per prenderlo in bocca. In un sol colpo il mio glande scompare tra le labbra rosse. Con la mano accompagna il movimento del pompino. Ha voglia, la mia stessa voglia: animale, scomposta e irrefrenabile.... No, no, no, no......sì, sì.....si......Si' SI'.

Vorrei dirle che sto venendo, di rallentare, di scostarsi....ma ne vorrei di cose...le vengo in bocca, non si scompone, accoglie gaia il mio primo piacere. Gaia.....accogliente.....

Ride, ride di quanto è stata brava a farmi esplodere nell'orgasmo. La guardo asciugarsi con un fazzoletto, le tette al vento, la camicetta in terra..... Sono lì, calzoni calati a bordo strada...

“Hai detto direzione fiera? Andiamo.....grazie dell'antipasto. Il primo lo cucino io....”
“Ho ancora fame....”, che sguardo carico di promesse, gli occhi verdi ora segnale di assoluta complicità....

Mentre le ruote mordono l'asfalto per andare in direzione fiera, la mia donna non indossa la camicetta, le bellissime tette al vento........direzione fiera, arriviamo!

Infilo le chiavi nella toppa. Il suo corpo ancora schiacciato al mio: da quando abbiamo varcato il portone la sua eccitazione, in ottima ripresa, non si è allontanata di un millimetro dal mio culo. Il suo corpo ha aderito perfettamente e le sue mani hanno esplorato il mio, liberamente e senza remore.
Chiudo la porta. Il mio perizoma finisce sul pavimento, umido dei miei umori, dell'orgasmo che mi ha dato in ascensore sussurrandomi nell'orecchio: "Questo è solo un assaggio".

La gonna finisce a terra, con la camicetta. Mi spinge contro il muro del corridoio. Il suo corpo è sempre dietro di me. Le labbra sul mio collo... mi morde la parte posteriore del collo con passione, premendo coi denti sui nervi che ... ohddio! un brivido... il mio istinto felino mi porta a spingere indietro il bacino... sono proprio gatta in questo. E lui continua a mordere. E il mio sedere a spingere sulla sua erezione.

Sono nuda, gomiti appoggiati al muro davanti a me. Bacino proteso in fuori. Davanti agli occhi ho la foto di quel carnevale quand'ero bambina, vestita da tigre. Raggiante nel mio abito di peluche. L'istinto non si può negare...

Franco sta continuando a esplorare il mio corpo, la parte davanti, con le mani, non ha smesso un minuto, dedicandosi ora al seno pieno, ora al capezzolo, ora al monte di Venere, ora infilando un dito... non mi ha lasciato respirare. E piano ha iniziato a piegare le gambe, baciandomi la schiena, seguendo la colonna con baci e passate di lingua.

Ora è in ginocchio dietro di me. Le mani si spostano sui fianchi e toccano i glutei, sfiorandoli soltanto, per finire il percorso all'interno delle mie cosce a esercitare una leggera pressione per invitarmi ad aprire le gambe.

Ogni minimo contatto di un suo dito con la mia pelle mi provoca un brivido di eccitazione. La sua lingua sulla mia schiena sembra una lama calda intenzionata ad aprirmi. Non ce la faccio più. Mi sta facendo impazzire!

Continuando a baciarmi e leccare la colonna, arriva alla fessura tra i glutei, dolcemente ma con decisione li afferra e continua a scendere con la bocca. Arriva al mio fiorellino, mi ritraggo leggermente, ma le sue mani mi trattengono. La sua bocca pare incollata. La lingua sta roteando e accarezzando una delle parti più intime e private del mio corpo. Non lo concedo mai a nessuno, e lui si è preso la libertà di tormentarmi. Mi sfugge un gemito. Ma non è chiaro nemmeno a me se è di piacere o di fastidio. Non sono sicura di volere che continui.

Lui deve aver intuito. La sua discesa continua, al perineo, bacia, preme, lecca. Un turbinio di sensazioni mi sale a invadere il cervello.

"Girati"

Non si è mosso dalla sua posizione: per girarmi faccio perno sul piede destro e con la gamba sinistra lo scavalco. Lui guarda su, e si gode lo spettacolo della mia intimità umida, tumefatta e vogliosa che gli passa sopra la testa. Mi appoggio di nuovo alla parete, a gambe larghe. Lui prende nuovamente posto. Mi guarda negli occhi e mi bacia la pancia. Quindi scende a riposizionarsi dove era arrivato nel suo percorso. Al perineo.

Lancia uno sguardo verso di me mentre lentamente si sposta verso avanti, inizia ad avvicinarsi al mio nucleo centrale.

Il suo naso si appoggia sul mio clitoride e io caccio un urletto, non me l'aspettavo. Uno sguardo intenso e soddisfatto mi colpisce violentemente. Sai perfettamente cosa stai facendo, eh, Franco?!? vuoi proprio farmi morire di piacere!

La sua lingua sta giocando sulle mie grandi labbra, roteando e saettando ogni tanto a penetrarmi velocemente. Ma la sua testa non sta ferma. Il suo naso sta sfregando con intensità il mio clitoride. Se continua così tra un attimo vengo...

Le sue mani lasciano i miei fianchi e scendono sulle cosce. I pollici si infilano e vanno ad allargare ancora di più le mie labbra. La sua lingua ormai ha preso possesso del mio sesso e mi penetra sempre più intensamente. I suoi pollici proseguono la salita e senza alcun preavviso si infilano contemporaneamente nella mia vagina. Emetto un grido. Lingua, pollici, naso. Tutto si muove ad un ritmo che non riesco ad identificare. E non è certo un valzer!

Non ho idea di quale parte di lui stia toccando quale parte di me. So solo che sto impazzendo di piacere e.... sssssssìììììììì..... esplodo in un violentissimo orgasmo che sconquassa completamente il mio corpo e toglie ogni forza alle mie gambe, che si piegano. Franco coglie al volo la situazione e mi afferra per aiutarmi a inginocchiarmi davanti a lui.

Questi incredibili occhi penetranti mi possiedono come un attimo fa la sua lingua possedeva la mia vagina.

Voglio fargli capire quanto mi è piaciuto e voglio assaggiarmi. Mi avvicino e lo aggredisco in un bacio così profondo e intenso che mi sembra che siamo una cosa sola.







Viene a prendersi il suo sapore, la mia bocca ne è piena: sapor di tigre. Nella sua tana, in ginocchio e lei nuda di fronte a me. Odio restare indietro con gli orgasmi....lei ne ha appena avuto uno con i fiocchi.... il mio cazzo urla di essere liberato dalla costrizione dei pantaloni. Innaturalmente compresso dalla stoffa reclama altro....vuole prendere il nucleo della tigre. Come si dice: cavalcare la tigre...

E' felina la ragazza: mai ho leccato tanto avidamente donna. Il suo corpo mi ha ispirato e ora le sbatto il sapore in bocca: lo accompagno con la lingua. Basta!

Mi alzo e giro lo sguardo in cerca del letto. Il nudo ruggito mi segue carponi. Gli occhi di smeraldo mi scrutano mentre, invasore, mi aggiro in cerca dell'alcova. La trovo disfatta: altre battaglie sono state combattute. Battaglie in attesa della guerra che combatteremo tra poco. Tolgo la coperta e rimane il solo lenzuolo. Slaccio la cintura, il bottone, la zip e i pantaloni crollano al loro inutile destino. I boxer portano le tracce del mio primo orgasmo.....(come lo spiego a mia moglie? Dettagli...). Li allontano con un calcio. Lei si gode lo spettacolo: annusa il mio corpo. Ora sono nudo al pari suo. Salgo sul letto mi stendo. Sul mio volto una sola espressione: sfida.

Fammi cavalcare la tigre o vieni ad artigliare il mio corpo. So che graffi, l'ho capito dal primo istante e da quel momento non ho desiderato altro che prenderti e correre con te. Se mi procurerò delle ferite...pazienza...

Sensualmente muove ed è ora carponi accanto: i volti vicini, le carni lontane.......chiudo gli occhi, mi rilasso: la sola parte in tensione è il mio cazzo. L'unica parte di me certa del proprio scopo......

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